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Ludovico

  • Immagine del redattore: Studio Maia
    Studio Maia
  • 3 apr 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Ci hai contattato all’alba della vostra gravidanza:

Aspettiamo la fratellina! (Spoiler: Seee… magari!)

Probabilmente la pancia faceva appena capolino,

Eppure l'idea era una e una sola:

“Vorrei voi in ospedale il giorno del parto,

fissate la data: 30 marzo!”


Quel giorno era ancora lontano,

Un ricco percorso insieme ci aspettava ancora.

Arrivavate in studio sempre sorridenti,

Rigorosamente in tinta secondo la tua palette.

Voi, ed il piccolo Leo: curioso, chiaccherino,

sempre pronto ad esplorare il pancione con noi.


La promessa iniziale si è mantenuta,

chiaramente dopo due falsissimi allarmi, burlone tu.

Ma poi, Caro L., è arrivata la tua notte

Il tuo fratellino beatamente addormentato in compagnia della nonna;

Il tuo babbo pronto a mettersi in marcia di corsa (mooolto di corsa!),

non prima di essersi lavato e profumato solo per te;

La tua mamma, senza troppi se ne ma, l’ha capito subito che quella era proprio quella giusta!


Nella borsa per l’ospedale più macchina fotografica che altro,

Ma d’altronde, che altro serve?

Qualche snack, tre completini e due camice da notte (tutto in palette, sia chiaro)...

Ah sì, giusto! Una vasca! Quella sì!

E tu lo sapevi, caro L. che non dovevi fare altro che attendere che si riempisse prima di spingere vigorosamente per affiorare su questo mondo, dolcemente accolto tra le braccia di mamma e papà. Sorridenti e divertenti, come il primo giorno.


Sei nato, dolce L., proprio come dovevi nascere

E noi tutti a vegliarti, ammirarti e fotografarti,

nella bellezza del tuo cerchio d'amore.



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